sabato 28 dicembre 2013

Sciarpe in pile

Vi mostro un metodo facile e veloce per realizzare delle sciarpette ad effetto in pile. Io ne ho regalete alcune per Natale, un pensiero last minute della vigilia. L'idea non è mia, ma l'ho trovata in un blog molto carino di una signora americana Just Another Hang Up e il suo tutorial lo trovate qui.
Per prima cosa ho tagliato il mio pile in una striscia di circa 12 cm di larghezza. Non  bisogna esagerare nella larghezza altrimenti la sciarpa finita perde il suo effetto.
Ho tagliato la striscia per tutta la lunghezza della stoffa, nel mio caso 150 cm. Per ottenere una sciarpa di una lunghezza adeguata ho tagliato una seconda striscia delle stesse dimensioni della precedente.


































A questo punto ho cucito insieme le due strisce 














Poi sono passata alla realizzazione della sciarpa. Ho cominciato a cucire nel centro della striscia piegando la stoffa in questo modo















Ho così ottenuto l'effetto arricciato. E la sciarpetta è finita!



































































SUGGERIMENTO: prima di cominciare a  cucire una sciarpa fate qualche prova dell'arricciatura su un pezzo di stoffa. All'inizio può sembrare complicato, ma basta prenderci la mano e il lavoro si completa facilmente.

venerdì 27 dicembre 2013

Chi ha rapito Rapunzel?

Ed è proprio il caso di chiederselo! Sì, perché la sera del 23 dicembre mi si prospettava una meravigliosa serata sul divano a guardare Rapunzel. E invece dopo tanto di pubblicità e addirittura presentazione sul tg nazionale delle 13 e 30 Rapunzel è misteriosamente sparita. E al suo posto si è presentata Lilli accompagnata dal suo amico Biagio. Non che mi sia dispiaciuto, tanto di cappello a "Lilli e il vagabondo",  ma mi hanno rubato un film. Eh sì, perché di Rapunzel non se ne è parlato proprio più.
Ma ricapitoliamo un attimo. La programmazione natalizia di Rai uno prevedeva tre grandi prime visioni della Disney: il 23 dicembre "Rapunzel", il 27 dicembre "Lilli e il vagabndo", e il primo gennaio "La carica dei 101". Come già detto il 23 c'è stato un repentino cambio di programma del quale però nessuno ha detto nulla o si è scusato e ad oggi tutto è stato cancellato, come se nulla fosse successo. E Rapunzel è sparita. E oggi, 27 dicembre, tutti i bambini (me compresa!) sono rimasti senza film di natale e si stanno chiedendo chi ha rapito Rapunzel senza nemmeno chiedere il riscatto. 
Per non parlare del fatto che in questi tre giorni nemmeno un film di Natale è stato trasmesso, a nessuna ora del giorno, nemmeno sui canali tematici dedicati ai più piccoli. Che delusione! Uno aspetta il Natale per potersi rifare gli occhi con i meravigliosi lungometraggi dell'amico Walt e si ritrova a dover spegnere la tv perché invasa da programmi dubbi trasmessi proprio nei giorni di festa. 
Ora non mi resta che sperare che Crudelia Demon non faccia sparire tutti i dalmata proprio il primo dell'anno.

giovedì 26 dicembre 2013

Il primo Natale

Ed anche il primo Natale di Aurora (primo fuori della pancia!) è trascorso. E ne siamo usciti vivi.
Ma è stata una faticaccia! Corri a destra e a sinistra, da un parente all'altro, e in ogni casa in cui si andava il sacco dei doni si appesantiva sempre più. Quindi alla fine siamo tornati noi a casa carichi come dei Babbi natale dell'ultima ora. 
Sono passati i bei tempi in cui riuscivo ad arrivare al Natale con la giusta tranquillità, in cui potevo godermi il mese di dicembre in pace, pensando a che regali fare e realizzarli a mano, preparando dolci e cioccolattini. Quando si comincia a lavorare il Natale diventa una frenesia, aspetti con ansia l'agognato riposo ma devi comprare i regali per tutti, ti ritrovi alla vigilia come un pazzo in giro per i negozi, arrivi alla cena stremato e non fai in tempo a riprenderti che il giorno della festa devi dividerti tra innumerevoli parenti. E quando finalmente riesci a sederti dieci minuti sul divano per goderti il tuo albero di natale, la festa è già passata, volata via, e dovrai aspettare un altro anno per riuscire a viverla meglio.
E adesso ci tocca il Capodanno...

giovedì 19 dicembre 2013

Ieri è finita la mia esperienza a scuola: il mio incarico di supplente temporanea è terminato e ora si aspetta un'altra convocazione. E,  a onor del vero, devo ammettere che per la prima volta ho potuto provare veramente cosa significa essere professore nella scuola italiana. Sì perché, nonostante abbia insegnato per alcuni anni, questa in realtà è stata la prima volta che sono entrata in delle classi di una scuola statale ed è stata veramente la prima volta in cui ho potuto sperimentare cosa significhi insegnare.
E devo ammettere che sono soddisfatta. Per la prima volta mi sono trovata di fronte a ragazzi normali, che vanno a scuola con zaini vissuti e non con borse griffate all'ultima moda; ragazzi che, pur avendo smartphone e auricolari quasi sempre tra le mani, hanno mostrato curiosità e interesse per quello che fanno;  ragazzi che all'uscita di scuola si incamminano vocianti a piedi verso le loro case e non si infilano in inutili "macchinette" pompate con stereo a tutto volume. Ho visto anche tanti professori entusiasti e propositivi (anche se un po' troppo "vecchi") che nonostante la burocrazia sovrastante si impegnano ogni giorno per far crescere i loro alunni e cercano, in mezzo a mille scartoffie da riempire e centomila riunioni per prendere decisioni richieste dall'alto, con costanza di portare a termine i loro progetti. Tutto questo in aule piccole e fredde, senza riscaldamento perché tanto da noi mica c'è freddo come al nord, piene zeppe di ragazzi, in una scuola il cui edificio praticamente cade a pezzi, in cui non ci sono più le aule da disegno per far posto alle numerose classi, in cui le serrande non funzionano e restano chiuse, in classi in cui trovi banchi e sedie variegati, ognuno con un'altezza e una dimensione diversa.
E' divertente però: credi di fare il professore ma in realtà fai il missionario della cultura. In una scuola che è lo specchio dell'Italia in cui viviamo. Là dove dovrebbero investire soldi e risorse per formare i giovani, ci si incontra sconsolati, professori e alunni, si prende atto dello stato di cose e si va avanti. Perché in fondo per studiare bastano carta e penna. E un buon professore con cui dialogare. E questo io ho visto. E sono soddisfatta!

venerdì 6 dicembre 2013

Il consiglio di Elrond

E magari oggi pomeriggio avessi partecipato veramente al consiglio di Elrond, anche solo di nascosto, come Merry e Pipino!
E invece no, mi sono dovuta sorbire ore di discussione ad un collegio dei docenti che non è nemmeno giunto a conclusione. Perché se c'è una cosa che proprio i professori non sanno fare, e ricordiamoci che parlo dei suddetti cinquantenni, è fare i burocrati. E purtroppo oggi la scuola è sommersa da inutile burocrazia che fa perdere di vista il vero obiettivo di questa istituzione. Sopratutto quando mancano delle guide sagge come re Elrond...

venerdì 29 novembre 2013

Chiosa

In merito al post di ieri e ai sogni svaniti nel nulla non potevo non pensare a "La storia infinita". Il nulla che dilaga mi sembra sempre molto attuale.

"La generazione perduta"

Non è il titolo di un film né tantomeno un best seller in uscita. E' solo la mia personalissima sensazione dopo quello che mi è accaduto lo scorso lunedì.
Ma andiamo con ordine: dopo tanti anni, per la prima volta, sono stata convocata in un noto liceo di Palermo per una supplenza ed ero la prima convocata, quindi, finalmente, faccio la prof in una scuola vera! Solo fino al 18 dicembre però. 
Sta di fatto che, il giorno dopo la mia convocazione, i ragazzi decidono di occupare la scuola, sull'onda delle proteste che in questi ultimi giorni coinvolgono numerosi studenti e numerose scuole superiori in tutta Italia. Quindi io non ho ancora messo in piede in classe, non ho idea di che faccia abbiano questi alunni "temporanei". 
Per ciò la mattina si va a scuola, ci si reca in sala professori e si attende, non si sa bene chi o che cosa. Ma lunedì la preside decide di fare una riunione informale per puntualizzare la situazione. E così mi ritrovo in una sala, circondata da professori, anzi professoresse visto che sono la stragrande maggioranza, tutti esperti e navigati, ma tutti vecchi. Forse vecchi non è proprio il termine più adeguato dato il progressivo allungarsi della vita; allora diciamo maturi, un po' attempati. Per rendere meglio l'idea, diciamo che ero circondata da over 50. E se qualcuno più giovane c'era non si scendeva sotto i 45. (Mi riferisco a professori di ruolo, quelli che insegnano fissi in quella scuola; poi c'ero io e un paio di altri trentenni, poveri supplenti precari.) Per carità, non che io mi senta giovanissima, certo più giovane di loro sicuramente, ma i veri giovani in questione ormai sono gli alunni.
Insomma, questi docenti maturi cominciano a chiedersi il perché di questa occupazione un po' raffazzonata e da lì cominciano un dibattito sul senso di inadeguatezza che attanaglia i giovani, del loro sentirsi a disagio in questa società e che non ripongono più alcuna speranza nel futuro.
Ed è qui che arriva la generazione perduta! Io faccio parte della generazione perduta! In quel momento mi sento veramente perduta e smarrita. Non vi nascondo di essermi sentita effettivamente a disagio. Tutti quegli "adulti" che riflettevano sul disagio giovanile, loro che sono così lontani dai ragazzi di oggi. E noi, trentenni, totalmente dimenticati, non siamo né carne né pesce, "bamboccioni" che idealmente amano vivere con mamma e papà e nella realtà invece ogni giorno combattono per trovare una via d'uscita da questo labirinto tenebroso che Loro chiamano "crisi". 
Ed è innegabile, si è persa una generazione, un bacino di forza enorme che tracima da ogni dove. E c'è chi lascia la propria regione, chi abbandona il paese, chi resta immerso nelle difficoltà, tutti destinati ad un'esistenza precaria, incerta. Ma la cosa più terribile è che siamo dimenticati, nessuno pensa a risolvere la nostra situazione, così viviamo in un limbo in cui non siamo né più giovani né ancora abbastanza maturi. E quando qualcuno si sveglierà e si ricorderà di noi sarà troppo tardi, perché allora saremo veramente troppo vecchi e tutto quello che avevamo da offrire lo avremo dimenticato, tutto l'entusiasmo che avremmo voluto mettere nel lavoro lo avremo perso e tutti i sogni in cui credevamo saranno svaniti nel nulla.
Basta! Sto dando un'impronta troppo meditativa al blog. Ci metto un  punto.
Buona notte

giovedì 28 novembre 2013

Degna del suo nome Royal A non si fa mancare nulla e anche il suo bucato ne è dimostrazione. Così, quando fuori piove e fa freddo, come in questi ultimi giorni, e le cose da lavare sono innumerevoli, pannolini compresi, devo trovare nuove soluzioni alla ricerca di chilometri di filo per stendere.

giovedì 21 novembre 2013

Abbracci

Siccome oggi sono inca##@§@ nera e mi secca dilungarmi sul perché, mi addolcisco da sola contemplando una mia creazione con Leopolda: sono degli abbracci "panosi" fatti qualche giorno fa e già finiti.
Quindi quello che pubblico è solo il ricordo! 


sabato 9 novembre 2013

Non alzare quella cornetta!

Caro Fastweb,
tu che da quindici giorni mi assilli chiamando ogni giorno con un numero privato nei momenti più impensabili della giornata, tu che finalmente quando decido di rispondere al terzo squillo posi il telefono, tu che alla fine ti rispondo e mi riempi di domande alle quali pazientemente rispondo che non mi interessa, e mi vuoi proporre la tua super megagalattica fantasmagorica meravigliosa offerta e io ribadisco che non mi interessa, e mi offri anche Sky e internet con la fibra ottica e io che cerco di farti capire che non mi interessa,  alla fine la tua signorina mi chiude il telefono in faccia senza neanche salutare?!?
MALEDUCATO!

P.S. Prova a richiamare che ti faccio vedere io.

venerdì 8 novembre 2013

Il topo di campagna e il topo di città

Per chi nasce in città è difficile immaginare la propria vita lontana dal caos cittadino, pieno di macchine e ingorghi, ma anche ricco di comodità. Ogni scelta abitativa ha i suoi pro e i suoi contro, è difficile ponderare, in più le esigenze cambiano nel corso della vita, ma cambiar vita radicalmente purtroppo facile non è.
Eppure un giorno scegli di vivere in città. La città ha i suoi difetti, traffico, aria inquinata, folla ovunque. Però valuti anche che in generale ha tanto da offrire: a parte le ovvie comodità di poter fare la spesa e gli acquisti vicino casa, anche senza dover prendere la macchina, ci sono i servizi, le scuole, gli ospedali senza bisogno di dover percorrere chilometri se capita un'urgenza. E quando si sceglie come organizzarsi si tiene conto di tutti questi fattori.
Ma le cose cambiano, come ho detto prima, e ti trovi a rivalutare le scelte fatte e le decisioni prese, e ti chiedi se in fondo hai scelto bene. Soprattutto quando ti ritrovi a vivere a Palermo, dove tutto quello che una città ha di buono da offrirti viene rovesciato sotto sopra e serve solo a procurarti una gran gastrite ogni volta che metti il naso fuori di casa.
Sì, perché qui il traffico non è solo l'accumularsi di tante automobili che percorrono tragitti similari, ma è la radicale essenza del tessuto urbano cittadino, percorso da automobilisti che il codice della strada nemmeno sanno cosa sia. E nemmeno se cammini a piedi sei salvo, anzi, peggio di peggio, perché prima devi trovare dove poter camminare a piedi. E i servizi? Vogliamo parlare dei servizi che rendono una città degna di tale denominazione? Qui siamo pieni di servizi efficientissimi: il servizio di accumulo della nettezza urbana per le strade; il servizio di non trasporto pubblico, per cui paghi il biglietto per andare a piedi; il servizio sanitario locale che prevede la cura delle malattie in tempi decennali.
Ogni giorno mi domando se la decisione di rimanere qui sia stata saggia o se è stato l'errore più grande fatto fin'ora. Soprattutto, inutile dirlo, da quando è nata Aurora. E non nascondo  di avere già un certo senso di colpa per aver scelto di farla nascere qui, confinandola in questa realtà che ogni giorno personalmente vedo decadere sempre più.
Tutto ciò nasce da sentimenti quotidiani che mi pervadono veramente ogni volta che metto il naso fuori di casa, e non fuori dal portone, ma proprio fuori la porta d'ingresso, perché il non rispetto del palermitano per ciò che è di tutti si vede già oltre la soglia di casa sua.
Stamattina per entrare in un negozio con Aurora nel passeggino sono dovuta andare 100 metri più avanti dell'ingresso, camminando in mezzo alla strada, oltre le macchine in doppia fila, scansando quelle che arrivavano a tutta velocità nella carreggiata, senza nemmeno trovare un varco per risalire sul marciapiede. E vi assicuro che tutte le volte che esco con il passeggino è così. A volte mi arrabbio tanto che quasi mi viene da piangere e me ne torno a casa. 
Tutti ci invidiano perché abbiamo il mare, il sole, il bel tempo e il buon cibo. Ma se sapessero che per andare al mare devi attraversare dune di immondizia e bottiglie rotte; per vedere il sole devi riuscire a trovare uno spiazzo in mezzo ai palazzacci che si ammassano irregolari, sperando che nessuna automobile ti travolga; il bel tempo non hai dove godertelo perché non esiste un bel parco pulito fruibile per tutti, e il buon cibo ti provoca solo un gran bruciore allo stomaco perché ti ritrovi immerso nell'inciviltà più atavica, forse non ci invidierebbero più.
Non volevo essere così negativa, ma mi è venuto scritto così il post...
Buona notte!

giovedì 31 ottobre 2013

Halloween

"Su, raddoppiatevi, fatica e doglia,
ardi tu, fuoco, calderon gorgoglia."
Chissà se le streghe del Macbeth questa notte saranno in giro a spaventar innocenti.
Certo è che questa festa di halloween ogni anno prende sempre più piede. Sarà, ma io proprio non son d'accordo. Abbiamo la nostra bella tradizione per festeggiare i cari defunti e la dobbiamo soppiantare con l'esotico (e non volevo dire esoterico!). Ma...
Proprio non ne vedo la necessità. E non perché io sia una anti-americana, anzi, io sono una fan degli Stati Uniti, chi mi conosce lo sa. Ma proprio per questo ritengo che una festa (meglio dire tradizione) come quella di halloween sta bene dove sta, in Gran Bretagna, dove è nata, e negli USA. 
Sì perché  proprio esula dal nostro modo di vedere i defunti, dalla nostra tradizione, dalla nostra cultura. Eppure spopola a più non posso, perfino i bambini all'asilo adesso lo festeggiano, in barba all'antiamericanismo diffuso secondo il quale gli Stati Uniti sono solo denaro e materialismo puro. Mentre noi italiani siamo i puristi della cultura e della tradizione: e ci mettiamo a festeggiare halloween?! Mi faccio una grossa risata. E non perché non mi piaccia questa loro tradizione, anzi, è una tradizione, ha delle origini antiche, c'è un significato antropologico profondo: certo oggi è diventato un bel modo per far soldi, ma direi che anche il nostro Santo Natale purtroppo lo è. Ma è stupido cercare di esportare una tradizione, solo solo per il modo di metterla in atto. Ma dico, voi ce li vedere i bambini che, da soli, girano per Palermo bussando alla porta e chiedendo "Dolcetto o scherzetto"? Ma io proprio no. Perché qui mica siamo nel New England, con le casette tutte ordinate una accanto all'altra, e i bimbi che girano per gli isolati a chiedere dolcetti.
E perché mai poi dovremmo andare in giro a chiedere dolcetti quando, aspettando nella notte, a casa, i cari defunti ci portano biscotti, frutta martorana e pupi di zucchero? Vedi un po' che spreco di fatica!
Per finire poi come il povero Linus ad aspettare il Grande Cocomero...

La gatta sul tetto che scotta

Un tempo era il dramma teatrale di Tennessee Williams, poi divenne il film con Elisabeth Taylor e il bellissimo Paul Newman. E adesso è diventato una rappresentazione contemporanea dal titolo "Il rastone sul tetto che crolla". E sì, perché nelle calde sere d'estate (che qui durano fino a novembre...), con il favore delle tenebre, il giovane rasta (amichevolmente da noi chiamato "rastone", data la mole dell'acconciatura), in compagnia dell'allegra combriccola, si abbarbica sul tetto del nostro palazzo a bere birra e proclamare discorsi di alto valore esistenziale e filosofico. Per esempio, questa sera si parla di un tema di grande attualità di cui la cronaca è piena, lo spionaggio internazionale e l'intelligence che controlla le nostre vite. Ma stai attento caro rastone, perché dal tetto la posizione è ancor più favorevole per essere spiato. Anzi, non dal tetto, ma dalla tettoia che sormonta il tetto del palazzo, che svetta ancor più in alto verso il cielo. Tettoia sulla quale tu e i tuoi fedeli compagni vi accomodate per dar vita alle vostre conversazioni, in mezzo alla guaina di bitume, completamente distrutta dal sole e dalla calura estiva, che rende l'atmosfera ancor più selvaggia e precaria, come la facciata del palazzo che rischia di crollare da un momento all'altro quasi fosse la Borsa o lo spread. Sì caro amico notturno, stai attento, perché se intercettano le vostre conversazioni e le rendono note al mondo intero, sai quante risate!

mercoledì 30 ottobre 2013

Benvenuta Leopolda!

Come promesso, vi presento Leopolda, la mia pasta madre.
Me l'hanno donata lo scorso lunedì e ha già fatto per bene il suo dovere facendo lievitare un pane soffice e profumato. Gnam gnam.
















Non sono una cuoca provetta e non amo particolarmente cucinare; lavorare gli impasti lievitati però, sia dolci sia salati, mi ha sempre affascinato. E' un procedimento che richiede cura e attenzione, ma oggi la maggior parte delle ricette prevede l'utilizzo del lievito di birra o di lieviti istantanei, che rendono la lavorazione più veloce. Un tempo invece il pane si preparava con il lievito naturale, la pasta madre, che gli conferisce tutta una serie di qualità e caratteristiche speciali. Ma la lievitazione naturale richiede tempo, tanto tempo, perché bisogna aspettare che l'impasto cresca, si gonfi, prenda la sua forma. E in una società in cui il tempo è diventato solo denaro, fare il pane con la pasta madre non va più bene, perché è uno spreco di ore preziose. E così questa pratica antica nel tempo è stata via via messa da parte, a discapito del buon pane però. Fin quando non si scopre che tante persone hanno la loro preziosa pasta madre in casa e panificano per le loro famiglie con essa. E così ti appassioni, studi e ti cimenti anche tu. Più o meno quello che è capitato a me: leggendo qua e là tra blog e siti vari mi sono appassionata e ho scoperto un mondo. Che non è poi nemmeno tanto difficile da gestire, ci vuole solo un po' di tempo.
E così, grazie a preziose collaborazioni, sono riuscita a procurarmi un pezzetto di pasta madre vecchia di 10 anni che in famiglia abbiamo ribattezzato "Leopolda". Perché la pasta madre è una cosa viva, cresce, respira e quindi bisogna darle un nome. E siccome è arrivata a casa la settimana scorsa, quando non si sentiva che parlare di Leopolda (la stazione) a desta e a manca, ci è piaciuto chiamarla così. E un giorno ricorderemo questi tempi travagliati che hanno dato il nome alla nostra pasta madre. 

lunedì 28 ottobre 2013

Tempo d'autunno, tempo di novità

Grandi novità questa settimana in casa. E' arrivato un nuovo membro in famiglia: Leopolda. Non si tratta né di un cagnolino, né di un gattino, né di altro animale domestico. Vi lascio nella suspence e domani spero di riuscire a fare qualche foto per le presentazioni ufficiali.
Buona notte.

martedì 22 ottobre 2013

Un tempo era la pulizia!

Adesso solo sporcizia. Ormai la rassegnazione è massima: la casa è sporca! Non ci posso fare niente, non ho più il tempo di starle dietro e lei, la casa, irrimediabilmente si sporca. E io rosico. Sì, perché proprio non posso vedere la casa sporca, io, che appena vedo un capello sul pavimento mi sento male. Per non parlare della cucina, dove gli esperimenti di galateo a tavola della giovane Royal A vanno a finire tutti per terra...
Ora non pensate che viva in un tugurio, ma io proprio la casa sporca non ce la faccio a sopportarla. Anche se ogni settimana viene la santa signora Anna a pulirla.
Sono fermamente convinta che l'invenzione del futuro sia la casa autopulentesi, ma non con quei piccoli robottini che fanno finta di pulire, no! Io penso proprio ad un pavimento che fagocita lo sporco, si autolava e si lucida anche, superfici antistatiche che respingono la polvere, sistemi di aereazione che la portano fuori... Questa sì che sarebbe una vera casa moderna!
Attendo speranzosa che qualche ingegnere si adoperi.

giovedì 10 ottobre 2013

In malattia

Salve a tutti! (Sempre i soliti tre fedeli lettori: tu, io e me stessa...)
Scusate l'assenza temporanea ma siamo stati indaffarati con la prima malattia esantematica che Royal A si è beccata non si sa dove e che, soprattutto, nessuno è stato ben in grado di diagnosticare. Ma l'importante è che ormai siamo quasi del tutto guariti, a parte qualche antipatica puntina sulle gambe che ancora si intravede. Però che fatica ragazzi, le notti insonni a passeggiare con la signorina in braccio, perché lei, quando è malata, solo in braccio vuole stare... Per fortuna è passata.
Come potete notare, voi che avete un occhi attento, i lavori di ristrutturazione e arricchimento del blog continuano. Ma l'ispirazione riguardo al nome ancora manca. Aspettiamo fiduciosi nell'illuminazione.

venerdì 27 settembre 2013

Post Scriptum

P.S. Caro Signor Inverno, se arriverai presto potrò finalmente dormire con le finestre chiuse e non udire quel tale che decide di andare a buttare il vetro all'una di notte e nemmeno quello che tenta di far ripartire la sua motoretta all'una e mezza proprio sotto la finestra della mia camera da letto...

giovedì 26 settembre 2013

Caro Signor Inverno!

Caro Signor Inverno,
per quanto ancora ti dovrò aspettare? Io ti attendo con ansia per sentire finalmente la brezza frizzante accarezzarmi il viso, per potermi ritirare nel calduccio della mia casa. E per poter alfine chiudere le finestre e non dover più sentire il povero vicino del palazzo di fronte che urla tutta la sera di gioia, svegliando la piccola Royal A appena messa a letto, perché la sua squadra del cuore sta vincendo la partita per raggiungere il secondo posto nella classifica del campionato, il quale campionato terminerà solo tra otto mesi (!); e guardare da dietro la mia finestra chiusa l'altro vicino del palazzo di fronte che, sentendosi John Lennon, canta a squarciagola strimpellando la sua chitarra; e chiudere dietro il vetro il vicino del piano di sotto che abbassa le serrande lasciandole andare come fossero una cascata d'acqua, i cani del vicino del piano terra che passano tutte le sante sere ad abbaiare continuamente a non so chi, il vicino del terzo piano che, poverino, non ci sta tanto con la testa. imprecare per ore e ore contro l'universo mondo.
Vedi caro Signor Inverno quanto buoni motivi ci sono per attenderti con trepidazione.
Con speranzosa attesa porgo a te i più sentiti saluti, caro Signor Inverno.

martedì 17 settembre 2013

Una collana da mordere

Tempo fa, ma molto tempo fa, comprai degli anelli in legno per utilizzarli nella realizzazione di qualche giochino per i bimbetti che andavano nascendo. Arrivata Aurora pensai finalmente di poterne usare qualcuno per fare qualche giochetto e anche una "teething necklace", una collana da allattamento e/o dentizione, cioè una collana con cui i bimbi possono giocare mentre prendono il latte o stanno in braccio. Però, nella storia c'è un però, questi bellissimi anelli di legno grezzo, ovviamente non verniciato, hanno bisogno di una ulteriore rifinitura, ovvero un ultimo colpo di carta vetrata ultra sottile per renderli completamente e definitivamente lisci. E' noto ai più che l'esperta di queste cose in famiglia non sono certo io, ma l'ingegnere barra artigiano di casa, che tronfiamente si propone di levigarli lui per me, perché, a suo dire, ci vogliono solo 5 minuti e io , secondo l'ingegneristico parere, non ne sarei capace. E così, 5 minuti dopo 5 minuti, mi ha fatto aspettare otto mesi per levigarmene uno, e dico UNO solo!
Tralasciando le vicissitudini da moglie con le ali tarpate, finalmente, dopo tanta attesa, qualche giorno fa ho potuto fare anche io una collana da mordere. Realizzazione semplicissima per chi ha nozioni base di uncinetto.



















Con un filo di cotone abbastanza grosso ho fatto una catenella della lunghezza desiderata e ho poi fatto un giro a maglia bassissima con il cotone di una altro colore. Successivamente ho chiuso da un lato la catenella facendo un'asola e dall'altro lato ho attaccato un bottone come chiusura della collana. Chiusura puramente decorativa visto che la collana è abbastanza larga da poter essere indossata chiusa.
Ho preso l'anello e con il filo di cotone l'ho rivestito per metà lavorando a maglia bassa.
Poi l'ho attaccato alla catenella facendo un nodo a bocca di lupo. Et voilà, collana pronta da mordere!

domenica 15 settembre 2013

Cambio vita, cambio nome.

Come vi sarete accorti ho dato un nuovo nome al blog e, presto, spero di dargli anche un nuovo indirizzo, non appena mi verrà la giusta ispirazione.  
Magari voi, affezionati lettori, potreste darmi una mano e suggerirmi il nome di un nuovo indirizzo scrivendo un commento a questo post. Così come vi invita a fare il mostriciattolo che potete vedere alla destra del vostro monitor, andando un po' giù.
Affezionati lettori... Sì, io e me stessa. Ahahahaha!!!

martedì 10 settembre 2013

Supermamme e mamme (im)perfette

Richiamando il mio post di qualche giorno fa "Supermamme & co." ho scoperto che il mio pensiero è condiviso, addirittura ne hanno fatto una specie di sit com che va in onda su rai due alle 21, per la durata di cinque minuti circa. 
In realtà è una web fiction, "Una mamma imperfetta", che hanno deciso di trasmettere in tv e che narra le vicende di una mamma affaccendata tra lavoro e famiglia, contornata da mamme perfette pronte a giudicarla. 
Allora continuo a chiedermi: ma dove sono tutte ste mamme perfette? Quelle che cucinano pranzi perfetti, fanno il pane in casa e le torte per la merenda, hanno la casa lustra, lavano, stirano, cuciono, vanno a fare shopping e pure in palestra. Ah, dimenticavo: lavorano anche! 
Non è che, forse forse, la verità è un po' gonfiata?

Royal A e l'udito sopraffino

E finalmente Royal A dorme. Ma quando dorme Royal A il silenzio è d'obbligo, perché lei, degna figlia di suo padre, ha il timpano delicato, e ogni suono che superi un certo decibel o che non rientri nella gamma di sonorità a lei nota la disturba, la inquieta e la irrita. E la sveglia, la qual cosa richiede il mio pronto intervento per un preventivo tamponamento dell'accesso di pianto acuto.
Nelle fresche sere d'estate, quando il caldo allenta la morsa e dormire con le finestre aperte è un piacere, Royal A che dorme con il rumore della strada a portata d'orecchio è una vera mina anti-mamma. Così, quando sfruttando i cinque minuti liberi che riesco a ritagliarmi per potermi infilare sotto la doccia, insaponarmi e sciacquarmi alla velocità di un super eroe e via, regolarmente ecco l'imprevisto. E quindi alla prima goccia d'acqua che cade sulla pelle sento suonare l'allarme di turno, o abbaiare il cane del vicino, o passare il solito furbone con la motoretta smarmittata. O meglio ancora i giochi si fuoco, o l'ambulanza che viene a misurare la pressione del vicino centenario, o il tamarrone che passa con la sua Harley. Oppure la doccetta, sfuggendomi di mano, cade sul piatto doccia provocando un ignoto rumore che fastidia il nobile udito di Royal A che, presa dal pianto, viene regalmente trasportata a me dal real marito. E la doccia finisce là! 

lunedì 9 settembre 2013

Rosa è femmina, azzurro è maschio

Non metto in dubbio che l'identità di genere abbia una certa importanza anche da piccolissimi, ma questa storia dei colori "sessuati" a mio avviso è veramente ridicola, eppure sfido chiunque a trovare vestitini per neonati, intendo proprio neonati, che abbiano una varietà di colori diversa da queste due tonalità. Bianco a parte, perché quello è unisex, sarà il candore della nascita, ma...
E quando noi arriviamo con il nostro fuoriserie verde lime siamo irrimediabilmente maschi. Quindi la povera Royal A, nella sua decapottabile verde è regolarmente presa per maschio. E da lì un susseguirsi di "Ma che bel bambino!", "Che tenero!", "Com'è piccolo!". E poco importa che abbia indosso gonnelline fru fru, volant, fiocchetti, o sia tutta rosa da capo a piedi. Passeggino verde = maschio!
Se c'è qualcuno tra voi in grado di spiegarmi la correlazione io sono in ascolto.
Augh! 

giovedì 5 settembre 2013

Settembre radioso

Se Agosto è stato funesto (anche dal punto di vista climatico!), Settembre si è presentato ricco di grandi sorprese che lo hanno reso già nei primi giorni un mese radioso!
Quale sorpresa? Eccola!


venerdì 30 agosto 2013

Ma cosa pensano i bambini?

Che i bambini siano fonte di grande ammirazione e degni di ogni riguardo è cosa ben nota e professata già da qualcuno di gran lunga superiore a me. Ma, ahimé, è abitudine diffusa non dare alcuna fiducia a questi piccoli esseri umani e credere che le loro piccole menti non siano in grado di capire molto. Sono convinta invece che loro abbiano capito molto più di noi. E siamo proprio noi in difetto quando non gli diamo alcuna fiducia e, sopratutto, quando nessuno fa niente per loro.
Mi piacerebbe entrare nella testolina dei bambini per sapere cosa pensano di noi.
L'altro giorno a mare, dopo un bel bagno rinfrescante e una bella mangiata, Royal A decide di farsi un bel pisolino. La porto con il suo ovetto nella terrazza all'ombra, vicino al mare. E lì tutti gli avventori, non più nel fiore degli anni, vedendola assopita nel suo ovetto cominciano a commentare "Ma chi c'è qui?" "Ma che fa  Aurora, dorme?" con un flebile tono di voce, penserete voi, invece no, urlandole in faccia mentre la poveretta dormiva. Per fortuna Royal A quando dorme non si sveglia facilmente, o forse ha preferito continuare a far finta di dormire per non doversi intrattenere con questa strana rappresentanza di umanità.
Per questo mi chiedo, ma cosa penseranno i bambini di noi?
Ad esempio quando li porti a spasso e tutti si avvicinano e li fissano e cominciano a parlargli come se fossero privi di materia grigia e, se ricevono un sorriso, vanno via tutti soddisfatti.
Le mie ipotesi sul dispensare sorrisi sono due, la prima più buonista, la seconda a mio avviso più realistica. La creaturina dolce e "incapace" di intendere sorride
1) perché pensa: "Guarda che buffo questo/a qui. Ma come parla? E che faccia ridicola ha!  Ahahah che grandi risate mi fa fare!"
2) perché pensa: "Quanto gli faccio una risata così mi lascia in pace e se ne va."

Royal A

Da oggi spesso chiamerò Aurora con l'appellativo "Royal A".
Sì, perché la qui presente infanta trascorre una vita principesca tra mille comfotrt e coccole. Certo, ci manca un po' il contorno del Royal baby, ma in questi casi è l'essenza che conta!
Forse però avrei dovuto chiamarla Aurora Margherita Elena Maria Josè se avevo di queste aspirazioni. Oppure, per restare in ambito britannico, Aurora Elisabetta Vittora...
M ormai è fatta! In fondo, è l'essenza che conta...



Piccolo progetto DIY per realizzare bacchetta e tiara da principessa (dal blog chickabug)

giovedì 29 agosto 2013

Agosto funesto

Negli ultimi anni, proprio il questi giorni, la mia torrida estate e l'afoso mese di agosto viene allietato dal ritrovamento nella mia cassetta della posta di un prezioso piccolo oggetto:
il catalogo Ikea.
Ma quest'anno no. Ogni mattina scendo speranzosa  ma puntualmente le mie attese vengono disilluse.
Tristezza.

mercoledì 28 agosto 2013

Supermamme & co.

Non lo so come facciano e come ci riescano, ma dovunque legga trovo sempre storie di super mamme che riescono a fare mille cose per e con i loro bimbi: pane fatto in casa, piatti sfiziosi, lavori di taglio e cucito, invenzioni di giochi creativi... E chi più ne ha più ne metta!
Ma come fanno non lo so. Forse sono io che sono negata, ma devo dire che da quando è nata la pupetta il tempo mi svanisce tra le mani e non riesco a fare più niente. Prima ogni tanto cucivo, lavoravo all'uncinetto, cucinavo... 
Adesso niente. La casa è ormai abbandonata, a terra rotola qualsiasi cosa come le balle di fieno nel selvaggio West. Cucinare solo per Aurora, lavare e stirare solo per Aurora, piegare i pannolini solo per Aurora. E poi giocare con Aurora, uscire con Aurora, le lunghe sessioni di tetta con Aurora. 
Insomma Royal Aurora ormai ha usurpato il mio tempo (e dire che ne ho tanto visto che sono anche disoccupata!). 
Quindi chiedo a quelle supermamme che mi leggeranno: ma voi esattamente come fate? 



martedì 27 agosto 2013

La verità ti fa male!

Tristemente mi rendo ogni giorno conto di non saper fare niente.
Ma proprio niente niente. Tranne le poche cose necessarie per la sopravvivenza umana. 
Amara verità.
Sto tentando, nei cinque minuti quotidiani che riesco a ricavare per non lasciare andare a a rotoli tutte le mie cose, di rivedere il mio curriculum per aggiornarlo e mandarlo qua e là, tipo lettera impazzita. Non si può mai sapere nella vita! Ma più scrivo e aggiusto più mi rendo conto di aver sprecato 32 anni... per non saper fare nulla alla fine. Che depressione. Tapina me!
Una sola cosa posso affermare di saper fare: utilizzare finemente il cervello anche se per momenti rari e limitati. Insomma, ogni tanto penso! Facoltà di raziocinio temporizzata.
Ma questa nel curriculum non si può scrivere. Peccato.
In fondo non mi sembra sia cosa comune ai più nell'odierna civiltà.
Continuo quindi a cercare qualcosa da imparare a fare.
Buona notte.

lunedì 19 agosto 2013

Viva Palermo e Santa Rosalia

Domenica mattina di Agosto. Che facciamo? Andiamo a fare una bella passeggiata ristoratrice a Monte Pellegrino!
E dopo curvette e curvettine finalmente arriviamo sul "promontorio più bello del modo", 
nonché riserva naturale regionale. 
Bello, bellissimo! Sì, se indossi un bel paraocchi come i cavalli e guardi solo il panorama
evitando di posare gli occhi su qualcosa di diverso.
Perché altrimenti ecco il meraviglioso panorama che si vede.
Ma l'importante è poter urlare con gioia: "Viva Palermo e Santa Rosalia".

sabato 17 agosto 2013

Lacrime di stelle

Ormai abbiamo superato la prima metà di Agosto e anche la notte di S. Lorenzo e il periodo delle stelle cadenti per quest'anno è passato. Che peccato non averne vista nemmeno una... D'altronde dalla città è assolutamente impossibile vedere il cielo. Quando alzo gli occhi riesco a vedere a mala pena qualche piccolo lumicino flebile. In questo periodo ripenso a quando partivo per i campi scout, che bellezza! Dieci giorni in mezzo alla natura, senza energia elettrica, telefoni e alzando lo sguardo poter vedere le stelle. 
Certo che quest'anno sarebbe stato comodo esprimere un paio di desideri.
Ma spegnere qualche luce no?






venerdì 9 agosto 2013

Vento portami via!

Finalmente un po' di aria vera con le finestre aperte! E il caldo sembra averci dato un po' di tregua. Certo che per quest'anno non possiamo lamentarci, estete più che fresca. Ma io non riesco più a tollerare il caldo dell'estate, sarà perché siamo in città, sarà il troppo inquinamento, sarà l'età, ma proprio non sopporto più l'estate. E quando c'è questo caldo non faccio che sognare la Norvegia... Forse ho dei geni normanni nascosti nel DNA... Chi può dirlo? 

Bergen - Norway

mercoledì 7 agosto 2013

Il ritorno

Eccomi qui a scrivere dopo tanti mesi!
Ci ho pensato un bel po' prima di riprendere in mano il blog, a parte gli ovvi motivi di mancanza di tempo causa Aurora. In realtà avrei potuto scrivere tante e tante volte, ma ho sempre rimandato perché non sapevo bene che fine far fare al blog e se continuare a tenerlo in vita o meno. E in che direzione farlo andare. Non ho ancora deciso, non so cosa voglio condividere e cosa no, ci sono tante considerazioni che vorrei fare, per la maggior parte assolutamente critiche e negative, come mio solito, ma per ora non mi va. E' proprio vero che diventare genitori ti cambia la prospettiva delle cose e ti fa vedere tutto in modo molto diverso. E purtroppo ci si rende conto di quanto le cose in questo mondo vadano veramente alla rovescia. 
Ma siccome non voglio tediare nessuno ho deciso di cominciare facendo un bilancio della nostra esperienza con i pannolini lavabili. E che dire? Sono, anzi siamo grandemente soddisfatti della nostra scelta. E penso proprio che non avremmo potuto usare altri pannolini. Non nego che sono un po' più impegnativi degli usa e getta, ma ti ripaga in pieno la soddisfazione di sapere che non contribuisci a riempire di immondizia il mondo e preservi il culetto del tuo bimbo dalle porcherose sostanze chimiche che mettono nei comuni pannolini usa e getta. 
E anche Aurora ringrazia!

lunedì 18 marzo 2013

Discorso!

In un periodo come questo, pieno di cambiamenti, nuovi incarichi e discorsi di insediamento, anche Aurora vuole dire la sua.



domenica 10 marzo 2013

Finalmente si comincia!

Finalmente sono arrivati tutti i pannolini lavabili, quelli presi in inghilterra e gli altri presi da Rosy di Pannolinando, più una quantità spropositata di ciripà che mi ha dato la mamma risalenti a quasi 32 anni fa!
Eccoli.

Sono bellissimi! Oggi ho fatto i lavaggi pre utilizzo e adesso aspetto che si asciughino per bene così domani si comincia!!!
Questi sono tutti gli inserti 

E questi tutti i pannolini
Chissà cosa avranno pensato guardando le cose stese fuori...


venerdì 1 marzo 2013

La bambina delle nevi

Così la chiama suo padre quando infagotto Aurora nel bellissimo giubbotto-tuta che le ho comprato. Anche se lei non ama molto esserci infilata dentro... L'unica volta che sono riuscita a metterglielo senza farla piangere dormiva profondamente. Ma dovrò pure coprirla con questo freddo, no?



Certo quando la mettiamo nell'ovetto non riesce quasi più a muoversi, povera! Hi hi


Comunque, ieri mattina abbiamo avuto la visita dalla pediatra per il controllo mensile e la piccoletta pesa la bellezza di 4 kg e 750 gr. Le mie braccia lo avevano capito bene!!! 

martedì 26 febbraio 2013

Pannolini lavabili

Eccomi di nuovo qui, mentre la signorinella dorme tra una poppata e un'altra.
Da una settimana ormai stiamo provando i pannolini lavabili. Fantastici! Sto usando il kit di prova che ho preso in prestito da una ragazza che li vende online (per chi fosse interessato il sito è www.pannolinando.it)
Questo è il kit di pannolini, sono sei tutti di tipologie diverse; si prendono in prestito per due settimane, si provano e si vede con quale tipo ci si trova meglio. Non sto qui a spiegare i diversi tipi e le diverse caratteristiche di ognuno, io ho studiato a lungo sul web per essere preparata. Ma sono fantastici, ecologici e soprattutto un grande risparmio. C'è la spesa iniziale, è vero, ma poi la ammortizzi nel corso del tempo. Considerato che nemmeno in due mesi di vita di Aurora abbiamo già speso una barca di soldi per i pannolini usa e getta. Per non parlare di quanto sono cool, tutti colorati e con tutte queste fantasie alla moda!
Ed ecco Aurora che indossa un modello AIO (all in one) della Tots Bots.

mercoledì 20 febbraio 2013

Benvenuta Aurora!

Finalmente sono tornata!!! Visto che la piccola dorme e finalmente l'incubo del concorso è finito posso aggiornare un po' il blog pubblicando delle fotine per chi è lontano o ancora non ha conosciuto l'erede.
Sono in ordine progressivo, la prima è una foto del primo giorno, quando eravamo ancora in ospedale (se così si può definire!) e poi via via nei giorni successivi fino all'ultima che è stata scattata domenica. Sono scattate con il telefono e già è tanto che riesca a farle visto quanto la signorina mi tiene impegnata. Tornerò appena avrò un altro momento di tregua. Baci.