venerdì 9 febbraio 2018

La tela di Penelope

Mi piace lavorare all'uncinetto, ormai lo faccio da tanto tempo e riesco a gestire bene un lavoro. Ogni tanto però scovo qualche gomitolo di lana che mi ispira un lavoro ai ferri. Il problema è che a lavovare ai ferri sono decisamente scarsa, a parte i semplici punti dritto e rovescio non so fare nulla. E so lavorare solo s esi tratta di un lavoro semplice e lineare; non parlatemi di aumenti e diminuizioni  perché non saprei da dove cominciare! Così, lo scorso anno, quando ho scovato nella mia merceria di fiducia un bel gomitolone azzurro melange, messo lì, nel cestone dei gomitoli in offerta, l'ho subito preso pensando proprio che sarebbe stato ottimo per un lavoro a maglia. E avevo anche le idee abbastanza chiare, realizzare uno scladacollo per Aurora. In fondo lo scaldacollo è un semplice rettangolo chiuso per il lato corto. In effetti sono riuscita a lavorarlo senza troppe difficoltà. Alla fine però non ho chiuso il lavoro perché, vuoi per il tempo perso per filarlo, vuoi per il clima che da noi anticipa la primavera molto presto, non era più adatto per essere indossato e quindi l'ho lasciato là, pronto per l'anno successivo. In autunno, appena è arrivato il freddo l'ho ripreso tra le mani e mi è balenata in testa un'idea: farne uno uguale per Lucia! Che idea insana! Perché lo scaldacollo fatto a schema libero una volta va bene, ma cercare di ripeterlo uguale, con gli stessi punti, per una che i punti li sa fare per puro caso e combinazione è un'impresa. Quindi, per realizzare questo lavoro piccolo piccolo ho impiegato un sacco di tempo e ho sfilato una enorme quantità di volte. Operazione questa di estrema difficoltà per me, perché non so riprendere il lavoro ai ferri se c'è un errore... Insomma una tragedia! E se pensate che alla fine i due scaldacollo siano venuti uguali, vi sbagliate, perché la differenza c'è, non si vede, ma vi assicuro che c'è. E non si tratta della leggera differenza di misura, perché quella è voluta, troppo facile.


Per un lavoro semplicissimo mi sono sentita come Penelope che filava e sfilava, ma con molta molta meno pazienza. Ecco qua la foto. Anche questa avrei voluta farla diversamente, volevo fare la foto degli scaldacollo indossati dalle piccole modelle di casa, ma tra una febbre e l'altra, una tosse o un raffreddore, ci ho rinunciato e ho fatto la foto solo a loro, prima che si sciupassero troppo (perché sono pronti da Natale, eh già!).
Alla prossima.

martedì 6 febbraio 2018

Pannolini mon amour!

Circa due mesi fa, all'inizio dello scorso dicembre, Lucia ha avuto una bruttissima irritazione da pannolino. E' un problema molto frequente nei bambini piccoli che portano ancora il pannolino; l'umidità e lo sfregamento favoriscono l'insorgere delle irritazioni o il proliferare della candida, un fungo che normalmente abita sulla nostra pelle, ma se aumenta in quantità genera l'infiammazione. E infatti quella di Lucia è stata proprio una irritazione da candida, molto fastidiosa e da trattare con attenzione. Sotto consiglio della pediatra per un periodo di tempo abbiamo sostituito i nostri amati lavabili con i pannolini usa e getta, quelli ecologici però: noi abbiamo usato i Moltex, pannolini  tedeschi di alta qualità, realizzati con ottimi materiali e anche molto traspiranti. Durante la cura io mi sono premurata di sterilizzare i pannolini lavabili: trattandosi di una infezione da fungo non era sufficiente fare il solito ciclo di lavaggio, ma ho dovuto lavare diverse volte ad alta temperatura, stendere alla luce diretta del sole e attuare tutta una serie di accorgimenti di cui sono venuta a conoscenza dopo una serie di ricerche effettuate sul web. Nonostante tutte le precauzioni del caso, dopo la cura e la perfetta guarigione, Lucia non tollerava più i lavabili. Ho fatto alcune prove, facendoglieli indossare per un paio d'ore un giorno ogni tanto, ma subito si irritava e si arrossava. Insomma, con grande rammarico, mi ero praticamente rassegnata a mettere in pensione tutti i nostri fantastici pannolini. Anche se ogni volta che mi cadeva l'occhio sulla cesta dei pannolini pensavo che non poteva tutto finire così. Qualche giorno fa, sistemando l'armadio delle bambine, mi è capitata sotto mano una scatola di veli cattura pupù della Popolini che ai tempi avevo utilizzato per i pannolini di Aurora quando andava al nido. E là ho avuto l'illuminazione! I veli cattura pupù, lo dice la parola stessa, servono per raccogliere le feci, sopratutto quelle liquide dei lattanti, ed evitare che il pannolino lavabile si sporchi completamente, agevolando in tal modo il lavaggio. Ma in realtà questi veli si possono usare anche per mantenere la pelle più asciutta o per evitare l'eccessivo sfregamento. Esistono i veli sia lavabili, quindi di stoffa, oppure quelli usa e getta. Ovviamente ce ne sono di varie marche. Io mi ero trovata bene con questi della Popolini: sono in morbida viscosa, di dimensioni ampie e mantengono la pelle asciutta.


Così qualche giorno fa ho fatto la prova. Ho sistemato un velo in un pannolino lavabile e l'ho messo a Lucia: dopo un paio d'ore l'ho cambiata et voilà! Culetto perfattamente roseo e asciutto. Ovviamente non ho cantato subito vittoria, ho aspettato qualche giorno prima di dichiarare la partita contro l'irritazione vinta definitivamente. Insomma, siamo finalmente tornati ai nostri amati pannolini lavabili. E io sono veramente contenta!

giovedì 1 febbraio 2018

Quando i sogni risplendono

Oggi voglio cominciare a raccontarvi qualcosa degli artigiani che ho scovato sul web e che da tempo seguo sui social. (Parentesi social: ho quasi del tutto abbandonato facebook mentre mi sono appassionata ad instagram, che trovo molto più interessante. Chiusa parentesi.)
Oggi vi presento Sara e il suo piccolo brand Sogni Risplendono.
Circa quattro anni fa, quando Aurora cominciò a frequentare il nido, mi ero riproposta di cucire il necessario che serve da corredo per i bimbi. In giro sul web a caccia di spunti, mi sono imbattuta nel blog di Sara, giovane artigiana di prodotti per l'infanzia. Ai tempi, grazie ai suoi tutorial, mi presi di coraggio e realizzai i set asilo per Aurora. Da allora ho iniziato a seguire Sara e ogni volta rimango affascinata dalle sue dolci creazioni.
Quando aspettavo Lucia, alla fine della gravidanza, ho chiesto a Sara di realizzare per Aurora una delle sue maternity doll, una bambola molto grande con una tasca nella pancia che simula, appunto, una mamma in attesa. Nella tasca si trova il suo piccolo che, una volta nato, si può adagiare nella fascia. Questa che vedete in foto è la nostra, che campeggia comodamente seduta al suo posto, visibilmente "stropicciata" dai giochi delle pesti di  casa.

 

Gli oggetti realizzati da questa giovane artigiana sono sofici e colorati, sembra di tuffarsi in un mondo incantanto pieno di faccine sorridenti. Una caratteristica importante dei suoi prodotti è la personalizzazione: oltre ai set asilo personalizzabili con il nome e il contrassegno del bimbo, Sara realizza splendidi libri sensoriali che progetta seguendo le richieste del committente. Inoltre per i suoi giochi, libri sensoriali compresi, Sara ha ottenuto la certificazione CE a garanzia della sicurezza del gioco e dei materiali utilizzati per realizzarlo.
E poi ci sono i cuscini ritratto: teneri, tenerissimi cuscini con le sembianze di chi li richiede.
Al momento Sara non prende ordini poiché si trova in maternità, da pochissimo è nato il suo bimbo. Ma il suo shop online è sempre attivo.
Se volete dare una sbirciatina al suo morbido mondo colorato questo è il link al suo sito. Potete seguirla anche sui social, su instagram e su facebook.
Io vi consiglio caldamente di dare una sbirciatina. Sono sicura che ne rimarrete incantati.
Alla prossima.